
Lotta al cambiamento climatico: il nuovo corso dell’Africa
Essendo il continente che emette meno gas serra, l’Africa è stata duramente colpita dalle conseguenze del cambiamento climatico negli ultimi decenni, a una scala senza precedenti, a causa di una scarsa capacità di adattamento e finanziamento di mitigazione del clima. Indubbiamente, gli impatti del cambiamento climatico sono stati descritti come la più grande minaccia esistenziale non solo per l’Africa, ma per l’intera umanità. Questo è evidenziato nel Rapporto sul Clima Globale 2022 pubblicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
Il rapporto ha rivelato che più di 110 milioni di persone in tutta l’Africa hanno subito gli effetti diretti del cambiamento climatico l’anno scorso. Ciò ha causato circa 5.000 morti, in gran parte a causa di siccità e inondazioni. Per quanto riguarda l’economia, i casi legati al cambiamento climatico hanno causato danni superiori a 8,5 miliardi di dollari. Anche la sicurezza alimentare è stata colpita, con una diminuzione del 34% della produttività agricola del continente dal 1961 a causa del cambiamento climatico. Le statistiche continuano ad aumentare ogni giorno, mentre i leader, i decisori politici e altre parti interessate tanto del Nord Globale quanto del Sud Globale continuano a fare accuse su chi sia il maggior emettitore di gas serra. Pertanto, l’essenza del comunicato del Summit sul Clima in Africa è che tutti noi dobbiamo passare dalle promesse alle azioni per quanto riguarda le politiche sul cambiamento climatico.
Inoltre, prendendo spunto dalla ricerca del Presidente Xi Jinping di una civiltà ecologica equa e più orientata all’azione, il Summit sul Clima in Africa si è concentrato anche sulla consegna di soluzioni di crescita e finanziamento positive per il clima per l’Africa e per il mondo.
Pertanto, per conciliare l’Agenda 2063 dell’Unione Africana con l’industrializzazione verde, il continente deve abbracciare diverse strategie.
In primo luogo, è necessario passare dalla promessa all’azione. L’Africa deve sfruttare le sue ricche risorse naturali per sviluppare energie rinnovabili. Come osservato durante il summit sul clima, l’Africa è il continente che possiede il 60% delle risorse mondiali di energia rinnovabile, tra cui energia solare, geotermica, eolica ed idroelettrica. Inoltre, l’infrastruttura del continente per catturare e immagazzinare anidride carbonica atmosferica è la più grande al mondo. Al contrario, i combustibili fossili dell’Africa rappresentano il 91,5% del consumo energetico. Pertanto, per invertire gli impatti negativi dei combustibili fossili in Africa, il continente deve aumentare la sua capacità di energia rinnovabile dagli attuali 56 gigawatt a almeno 300 GW entro il 2030.
In secondo luogo, è necessario garantire un finanziamento verde sostenibile. L’Africa continua ad affrontare la sfida di garantire il livello di finanziamento necessario per sbloccare la sua crescita verde. Ad esempio, secondo il “Rapporto sullo Stato del Clima in Africa 2022” dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il continente ha bisogno di circa 2,8 trilioni di dollari tra il 2020 e il 2030 per finanziare i contributi nazionalmente determinati dei paesi africani.
Pertanto, il Summit sul Clima in Africa ha chiesto ai maggiori emettitori di gas serra e ai paesi più ricchi di mantenere le loro promesse, notando in particolare una promessa non mantenuta di 100 miliardi di dollari all’anno per il finanziamento del clima ai paesi in via di sviluppo, fatta anni fa. Le promesse non mantenute sono state il più grande ostacolo alla lotta contro il cambiamento climatico e allo sviluppo di energie rinnovabili sostenibili. Eppure i paesi sviluppati hanno spinto i paesi in via di sviluppo ad industrializzarsi senza l’uso di energia fossile.
In terzo luogo, è necessario abbracciare il potere delle partnership. Il livello di sviluppo verde che si sta verificando sul continente grazie al potere delle partnership è senza precedenti. La Banca Africana di Sviluppo, la più grande sostenitrice delle partnership, si impegna a fornire 25 miliardi di dollari per il finanziamento del clima entro il 2025. Inoltre, nella trasformazione del continente nel polo verde del mondo, la Banca Africana di Sviluppo sta attuando un’iniziativa da 20 miliardi di dollari, “Desert to Power”, per sfruttare l’energia solare e fornire elettricità a 250 milioni di persone. Questo contribuirà all’energia del continente per una crescita e uno sviluppo industriale verdi.
Infine, ma non per importanza, bisogna utilizzare l’era pan-africana in crescita. L’Unione Africana è diventata un membro permanente del G20 e, con l’aumento delle voci africane nel sistema multilaterale globale, il continente deve sviluppare i suoi mercati del carbonio, valutare accuratamente il suo carbonio e sfruttare la sua vasta ricchezza mineraria per accelerare la sua crescita verde. Pertanto, sfruttare le ricche risorse naturali dell’Africa sarà l’arma più affilata per decarbonizzare il continente e trasformarlo nel polo verde del mondo.
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