African Energy Week: Combating Fossil Fuel Industry Struggles and Unlocking Energy Access in Africa

La settimana scorsa si è tenuta a Cape Town la conferenza Africa Energy Week, il più grande evento energetico del continente africano. Durante l’apertura della conferenza, un gruppo di giovani cantanti ha lanciato un appello per il cambiamento, chiedendo maggiore accesso all’energia come diritto fondamentale per tutti gli africani.

I leader presenti alla conferenza hanno sottolineato l’importanza di sviluppare l’industria degli idrocarburi in Africa per garantire giustizia economica al continente, che rischia di essere lasciato indietro dalla transizione energetica globale verso energie rinnovabili. Il presidente della Namibia, Hage Geingob, ha affermato che l’accesso a un’energia conveniente per tutti gli africani è una priorità assoluta per favorire lo sviluppo economico e offrire opportunità alle nuove generazioni.

Nonostante le dichiarazioni di intenti, il continente africano si trova ad affrontare numerose sfide nell’attrarre investimenti nel settore energetico. Molti paesi africani hanno problemi di governance che influenzano l’appetibilità degli investitori. Inoltre, molte aziende occidentali stanno disinvestendo dai combustibili fossili e le politiche ambientali limitano lo sviluppo del settore petrolifero e del gas.

Per raggiungere l’obiettivo della conferenza di eliminare la povertà energetica entro il 2030, sono necessari investimenti sia nella produzione che nella distribuzione di energia. Durante la conferenza sono stati elogiati i progressi compiuti dalla Namibia, dove le grandi scoperte petrolifere nel bacino dell’Orange potrebbero trasformare l’economia del paese. Inoltre, in Nigeria è prevista l’apertura della raffineria Dangote, che renderà il paese autosufficiente nella produzione di carburanti.

Tuttavia, molti paesi africani, tra cui membri dell’OPEC come Nigeria, Angola, Repubblica del Congo e Guinea Equatoriale, stanno affrontando una diminuzione della produzione a causa di problemi tecnici e mancanza di investimenti.

Nonostante gli appelli per una transizione energetica equa, progetti come l’East Africa Crude Oil Pipeline in Uganda continuano ad affrontare difficoltà a causa delle preoccupazioni ambientali, che hanno portato le banche occidentali a evitare progetti ad alta emissione di carbonio. I ministri dell’energia di Uganda e Sudafrica hanno sottolineato l’importanza di una transizione energetica giusta e realistica, che tenga conto delle esigenze del continente africano.

La conferenza ha evidenziato la necessità di investimenti esterni per realizzare progetti energetici futuri. La Cina è un partner chiave in molti progetti energetici africani, scambiando prestiti agevolati con investimenti nel settore energetico per garantirsi future forniture di petrolio e gas. Inoltre, l’African Petroleum Producers Organization ha stretto una partnership con Afreximbank per creare la Africa Energy Bank, che finanzierà progetti energetici in Africa a partire dal 2024.

Nonostante gli sforzi per sviluppare risorse energetiche interne, l’Africa rimarrà un importatore netto di prodotti raffinati per molti anni a venire, mettendo a dura prova le riserve di valuta estera. Secondo previsioni di S&P Global, le importazioni nette di carburanti aumenteranno da 1,9 milioni di barili al giorno nel 2023 a 3,2 milioni di barili al giorno nel 2050.

La conferenza Africa Energy Week ha evidenziato l’urgenza di un accesso equo all’energia in Africa e la necessità di investimenti per sviluppare le risorse energetiche del continente. Nonostante le sfide e le criticità, i leader africani sono determinati a garantire un futuro energetico sostenibile per il continente.


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Cristiano Volpi
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