
Il Futuro Incerto del Gruppo Paramilitare Wagner dopo la Morte del Capo Yevgeny Prigozhin
Nell’ambito della presunta morte del capo mercenario russo Yevgeny Prigozhin, gli esperti hanno dichiarato che Mosca ha tutto l’interesse a continuare le attività del gruppo paramilitare Wagner in Africa. Secondo quanto riferito dall’AFP giovedì scorso, nonostante l’annuncio della morte di Prigozhin, il Cremlino sembra deciso a preservare le attività del suo gruppo paramilitare Wagner nel continente africano.
Fin dal 2014, la Russia ha affidato al Wagner le sue attività in Africa. Questo gruppo ha svolto un ruolo cruciale in vari settori, dalla sicurezza alla politica e agli interessi commerciali.
Sul fronte della sicurezza, i combattenti del Wagner sono stati schierati accanto agli eserciti nazionali di Libia, Repubblica Centrafricana e Mali, aumentando la presenza e l’influenza russa in queste nazioni.
Dal punto di vista politico, il gruppo ha condotto campagne di disinformazione e destabilizzazione, cercando di influenzare le dinamiche interne di vari paesi africani.
Dal punto di vista commerciale, il Wagner ha sfruttato le risorse minerarie in diversi stati africani, giocando un ruolo significativo nell’economia di queste nazioni.
Gli analisti ritengono che il Cremlino non abbia alcun interesse a porre fine a queste attività, poiché sono in linea con gli obiettivi strategici della Russia in Africa.
La presunta morte di Prigozhin solleva la questione della successione all’interno dell’organizzazione del Wagner. Gli esperti affermano che il Cremlino non ha intenzione di rinunciare alle posizioni conquistate da Prigozhin in Africa, ma la transizione a un successore sarà un compito delicato.
Il Centro Soufan, un think tank con sede a New York, ha evidenziato che persino il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso di non comprendere appieno il complesso sistema gestito da Yevgeny Prigozhin.
Sostituire il personale del Wagner in Africa richiederebbe individui con nuove reti e esperienza, il che si prospetta difficile.
Nonostante ciò, il Wagner rimane l’opzione predominante per i partner africani. Nelle nazioni che preferiscono evitare collaborazioni con l’Occidente, il Wagner rappresenta l’unica alternativa per sostenere i propri governi.
Tuttavia, l’assenza di Prigozhin rappresenta una sfida considerevole, poiché la sua figura è stata centrale per le operazioni del gruppo.
Il futuro del Wagner appare incerto, ma una cosa è chiara: le attività del gruppo continuano a influenzare la geopolitica africana e a innescare un dibattito su come gli attori internazionali, sia nell’Occidente che nell’Oriente, debbano affrontare la presenza russa nel continente africano.
Fonte: philstar.com
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