
Lo Zimbabwe svela il ‘maestoso’ parlamento da 200 milioni di dollari costruito in Cina
La Cina ha finanziato e costruito l’imponente e spazioso edificio del Parlamento da 200 milioni di dollari, a sei piani, a Mt. Hampden, a circa 18 km (11 miglia) a ovest della capitale, Harare, come un “regalo” – a significare la sua crescente influenza sull’ex colonia britannica.
Il discorso, che è servito anche per aprire ufficialmente l’ultima sessione dell’attuale parlamento prima delle elezioni del prossimo anno, segna il trasferimento dall’edificio del parlamento in stile vittoriano di epoca coloniale nel centro di Harare. Lo Zimbabwe afferma di voler creare una nuova capitale “intelligente” a Mt. Hampden, dove saranno ubicati gli uffici governativi, lontano dalla congestionata Harare.
Nel suo discorso, Mnangagwa ha descritto la camera in cima alla montagna, che si trova su un terreno di 3,3 ettari (8 acri), come “maestosa”. Ha detto che l’edificio è una “testimonianza della partnership strategica e completa e delle eccellenti relazioni fraterne” tra Zimbabwe e Cina.
Il Governo ha detto che l’evento non segna l’apertura ufficiale o la consegna dell’edificio, che avverrà in una data ancora da annunciare.
I legami tra i Paesi risalgono agli anni ’60, quando la Cina aiutò ad addestrare e rifornire i guerriglieri nella lotta contro la minoranza bianca. Il Paese, tuttavia, ha mantenuto strette relazioni con la Gran Bretagna e altri Paesi occidentali dopo l’indipendenza nel 1980.
Dal 2003, lo Zimbabwe ha cercato l’amicizia e l’aiuto della Cina e anche della Russia, dopo aver litigato con i Paesi occidentali che hanno imposto sanzioni in seguito alle accuse di abusi dei diritti umani e di brogli elettorali perpetrati dall’allora Presidente Robert Mugabe, che ha perso il potere nel 2017 ed è morto nel 2019.
La Cina è anche massicciamente coinvolta nella costruzione e nel finanziamento di progetti infrastrutturali a grande budget in Zimbabwe, che includono il rinnovamento dei principali aeroporti.
Un’azienda cinese ha costruito il National Defence College di Harare, inaugurato nel 2014 e finanziato con un prestito senza interessi di 98 milioni di dollari dalla Cina. Un ulteriore coinvolgimento cinese riguarda quasi tutti i settori dell’economia dello Zimbabwe, dall’energia all’industria mineraria e all’agricoltura.
Tuttavia, a differenza del suo predecessore Mugabe, Mnangagwa ha cercato di scongelare le relazioni gelide con l’Occidente attraverso un impegno che include la richiesta di rientrare nel Commonwealth, un club di ex colonie britanniche che Mugabe ha lasciato nel 2003.
Definendo lo Zimbabwe “amico di tutti e nemico di nessuno”, Mnangagwa ha chiesto la revoca “incondizionata” e “urgente” delle sanzioni imposte dall’Occidente e ha accolto con favore l’invito a partecipare al Vertice USA-Africa del mese prossimo. In precedenza, gli Stati Uniti non avevano invitato lo Zimbabwe al vertice durante il periodo di Mugabe.
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