
Vadoinafrica.com, un progetto per un continente in cerca di know-how e partnership.
Martino Chielmi, 37 anni, fondatore di vadoinafrica.com ci racconta il suo progetto per creare una Community per professionisti e imprenditori che lavorano con il continente Africano.
“Un africano su due ha meno di vent’anni e questa è l’unica zona del mondo che conoscerà una significativa crescita demografica. Un continente in rapido cambiamento, pieno di opportunità per chi porta competenze e visione di lungo periodo”.
Com’è nato VadoinAfrica?
Dopo aver vissuto a Nairobi nel 2008-09 (con una ONG), ho lavorato in consulenza aziendale e poi all’avvio di un importante progetto di formazione universitaria in vari Paesi africani.
Poco alla volta ho preso coscienza di quante opportunità si “nascondessero” in questo continente per chi sa andare oltre i consueti stereotipi interagendo con un’ottica di lungo periodo.
Oggi VadoinAfrica è una Community composta da oltre ventimila professionisti e imprenditori, accomunati dalla passione di creare valore con questo continente.
Non siamo un’asettica piattaforma B2B, ma una rete collaborativa di persone unite dal legame con l’Italia: tanti italiani con radici nei Paesi africani, le diaspore africane italofone nel mondo, professionisti a cavallo tra i due mondi.
In che senso la visione italiana dell’Africa è arretrata?
L’Italia è geograficamente molto vicina al continente africano. Anche a livello culturale credo che siamo il popolo europeo più mediterraneo e vicino all’universo africano.
Ciononostante, per una ragione storica e linguistica, non ce ne accorgiamo.
La visione che domina sui mass-media e nella mente delle persone è che l’Africa sia “un Paese”, povero, che vive di carità internazionale e dove tutti sognano di emigrare.
Quali Paesi e settori riscontrano più interesse in Italia?
Il Paese che riscuote più interesse, per il momento, è il Senegal con cui esiste uno storico legame di flussi migratori a doppio senso.
Oltre centomila i senegalesi residenti in Italia, la comunità subsahariana più numerosa, e circa quattromila gli italiani in Senegal, spesso piccoli imprenditori che hanno conosciuto il Paese grazie a colleghi, partner o dipendenti senegalesi.
Kenya e Tanzania, come hub per l’East Africa, sono Paesi su cui vediamo un interesse crescente.
Due settori chiave nella community sono la trasformazione agroalimentare, dove l’Italia ha una lunga tradizione nella produzione di macchinari di qualità, e la consulenza/formazione.
Da dove partire?
Innanzitutto dal blog vadoinafrica.com e presentandosi poi nel gruppo Facebook gratuito dove ogni giorno condividiamo esperienze, contatti e risorse.
E poi iscrivendosi al workshop online gratuito LeaderinAfrica previsto per Lunedì prossimo 3 Ottobre alle 18.00 (ora italiana): in questo seminario metterò a disposizione dei partecipanti tutta la mia esperienza con il continente africano per affrontare i maggiori ostacoli che professionisti e imprenditori sono soliti incontrare quando interagiscono con l’Africa.
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