Kenya – Scheda Paese

Kenya – Scheda Paese


Il Kenia rappresenta il baricentro manifatturiero, commerciale e finanziario della regione dell’Africa Orientale. Negli anni ottanta e novanta la sua economia e’ stata caratterizzata da andamenti erratici ed inferiori al proprio potenziale, a causa di una serie di problematiche endemiche, quali incapacita’ gestionali, assenza di trasparenza amministrativa, elevati livelli di corruzione, ricorrenza di crisi idriche, depressione nei corsi delle materie prime, scarsita’ di investimenti e deterioramento delle infrastrutture, con un progressivo inasprimento dei rapporti del governo con i paesi donatori.
Nei primi mesi del 2010, l’economia e’ apparsa in consistente accelerazione, grazie soprattutto alla ripresa del settore agricolo, favorita dalle buone condizioni climatiche, all’espansione del settore delle telecomunicazioni ed al graduale miglioramento della congiuntura economica internazionale che ha favorito la ripresa delle esportazioni e delle entrate per turismo.

E’ diventato operativo il nuovo programma di sviluppo economico di lungo periodo, chiamato “Vision 2030”, che aspira ad ottenere per il Kenia una crescita economica rapida e sostenuta che consenta al paese di entrare, per il 2030, nel novero delle economie a medio reddito. Settori prioritari sono l’agricoltura, il turismo, il manifatturiero, il comparto agro-industriale, il commercio, la finanza, i servizi alle imprese

La crescita del PIL è rimasta robusta nel 2013 al 5,7%, e si attesta al 4,4%, 5,8% e del 5,5% nei primi tre trimestri del 2014 rispetto al 6,4%, 7,2% e del 6,2% nei trimestri comparabili del 2013. Secondo la banca centrale nel 2014, la crescita è stata principalmente sostenuta dall’espansione delle costruzioni, manifatturiero, finanziario e assicurativo, IT, telecomunicazioni e tecnologia, e il commercio all’ingrosso e al dettaglio. L’economia ha rallentato nel terzo trimestre del 2014, in parte a causa di un forte calo del turismo in seguito agli attentati terroristici nel Paese. Nel complesso la crescita del PIL dovrebbe essere pari al 6,5% e del 6,3% nel 2015 e il 2016, rispettivamente. L’inflazione dovrebbe rimanere ad una sola cifra, intorno al 5%, nello stesso periodo.

Le proiezioni di crescita positivi a medio termine si basano su ipotesi di un aumento delle precipitazioni per un miglioramento della produzione agricola, un ambiente macroeconomico stabile, continui bassi prezzi internazionali del petrolio, la stabilità dello scellino del Kenya, il miglioramento della situazione della sicurezza per un influsso positivo sul turismo settore e le riforme nei settori della governance e della giustizia.

Inclusione del territorio è rimasta una sfida in Kenya dopo l’indipendenza a causa delle grandi differenze nell’accesso ai servizi economici, politici e sociali, portando a conflitti politici ed etnici e gravi episodi di scontri e di spostamento delle persone, nel 1992, 1997 e 2007-08. La costituzione del 2010 ha tentato di affrontare queste differenze con l’introduzione di 47 governi locali e la messa in atto di strutture politiche, economiche e sociali volte ad introdurre equità nella distribuzione delle risorse. Il governo nazionale dovrà destinare almeno il 15% del bilancio annuale dei governi provinciali. La costituzione affronta anche l’emarginazione attraverso programmi di azioni positive e politiche volte a riequilibrare gli svantaggi storici.

 

Per quanto riguarda l’interscambio con l’Italia, l’Italia ha esportato nel 2014 merci per 174 milioni di Euro, mentre ha importato merci per 83 milioni. L’italia ha esportato prevalentemente macchine per impieghi speciali, macchine di impiego generale, Granaglie, amidi e di prodotti amidacei, Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma, Motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione, Prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, Mobili, Macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili.

 

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Cristiano Volpi
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